A CHE GIOCO GIOCHIAMO? Il gioco come strumento di apprendimento nell’età evolutiva
“Il gioco è realizzazione dei desideri, è addestramento, è rispetto di regole, conoscenza e negazione della realtà, è piacere ma anche norma, è progetto ed esercizio”
(Riccardo Massa)
Giocare insegna! Il gioco ha un ruolo centrale nel processo di sviluppo dei nostri figli: favorisce il benessere del bambino, la sua maturazione globale e la costruzione di un’identità solida.
L’attività ludica è la principale forma di espressione, la usiamo fin dai primissimi anni di vita, ed è lo strumento che utilizziamo per manifestare noi stessi ed esplorare il mondo…divertendoci! Si perché non è condizionato da nessuna pressione, interne o esterne ed ha come unica finalità il piacere. L’interesse per le azioni è fine a sé stesso e il raggiungimento di un obiettivo è secondario, è caratterizzato da spontaneità e creatività, da immaginazione e fantasia.
Il gioco è un mezzo importante per l’espressione della vita affettiva del bambino. Gli permette di accedere al suo mondo interno e di controllare le sue emozioni esplorandole, esprimendole e, in seguito, rielaborando i propri personali vissuti.
Numerosi studi riportano come attraverso il gioco venga stimolata la formazione di nuove forme di apprendimento. Permettendo al bambino di sperimentare e poi consolidare, favorisce lo sviluppo di nuove importanti competenze cognitive e socio-affettive e di nuove abilità comportamentali.
Giocare non è soltanto un modo per conoscere il mondo, ma un’ importante forma di comunicazione e di socializzazione. Proprio attraverso il gioco il bambino inizia a relazionarsi con gli altri intorno a lui.
Giocare non è soltanto un modo per conoscere il mondo, ma un’ importante forma di comunicazione e di socializzazione. Proprio attraverso il gioco il bambino inizia a relazionarsi con gli altri intorno a lui.
Le attività ludiche crescono e si modificano di pari passo con lo sviluppo intellettivo e psicologico dell’individuo. Inizialmente il bambino si esprime pienamente attraverso il movimento: giocando vive la tonicità del proprio corpo, il piacere di esplorare l’ambiente e gli oggetti. Il passaggio successivo sarà la conquista dello spazio, fino ad arrivare ad una conoscenza concreta e funzionale della realtà. Il suo gioco è ora teso non solo ad esplorare e scoprire ma anche a fare, costruire e modificare. Il bambino trasforma e imita per realizzare il suo mondo fantastico.
Quando gioca a “fare finta di…” è come se si allenasse a diventare grande. In una stanza è racchiuso tutto il suo mondo intero: una scatola può diventare un’automobile, un mantello e una maschera gli permettono di trasformarsi in un super eroe, una scopa è un bellissimo destriero su cui galoppare.
Il bambino comincia a interpretrare il ruolo del “papà” e della “mamma”, del “dottore”, gioca a viaggiare, ad andare a letto e ad alzarsi; fa tutte le cose che vede fare dai grandi. Questa modalità di giocare favorisce un miglior adattamento alla realtà che lo circonda, gli permetter di conoscerla, padroneggiarla e modificarla.
Tutto quello che il bambino non può fare nella vita reale, diventa azione nel mondo fantastico dei giochi. In questo modo sperimenta il passaggio dalla dipendenza dall’adulto all’autonomia. Impara a sperimentare le proprie competenze utilizzando immaginazione e pensiero creativo.
La funzione dell’adulto nella crescita e nel gioco di ogni bambino è fondamentale, qualunque sia il suo ruolo: genitore, insegnante o educatore. Per relazionarsi con il bambino occorre che l’adulto torni un pochino bambino, entrando in un atteggiamento empatico, lasciandosi coinvolgere dal gioco. Può intervenire incoraggiando spontanee e autonome iniziative di gioco, predisponendo l’ambiente, costruendo nuovi stimoli e creando specifiche occasioni di svago. L’adulto ha il compito di creare le condizioni ottimali per l’attività ludica, consentendo di far emergere, attraverso il gioco, le competenze del singolo, l’espressione di emozioni e di piaceri, contenendo difficoltà e paure che possono emergere, rendendosi disponibile all’ascolto, favorendo, nel contempo, il dialogo e l’espressione dei bisogni.
Il gioco rappresenta una tappa fondamentale nella vita di ogni persona qualunque sia la sua età. Il “bisogno di giocare” permane durante tutto il corso della nostra vita, manifestandosi, ovviamente con modalità e con misure di volta in volta differenti: con attività ludiche, sportive, musicali e artistiche, facilitando, ogni volta l’espressione emotiva, la voglia di confrontarsi e il piacere per un’ attività che genera benessere.
(Giulia Fusar Poli)