Mio figlio ha scoperto che Babbo Natale non esiste! Cosa fare quando cade un mito
Ogni anno, le festività natalizie portano con sé una combinazione di attesa, magia e tradizioni. Tra queste, la figura di babbo natale, questo omone vestito di rosso dalla lunga barba bianca, che consegna regali ai bimbi i tutto il mondo in una notte, sorvolando i cieli con una slitta trainate da renne, entrando nelle case dal camino e mangiando latte e biscotti, occupa sicuramente un posto speciale nell’immaginario dei bambini. Rappresenta generosità, fantasia e il mistero dell’attesa. Ma cosa accade quando il bambino inizia a dubitare della sua esistenza o scopre che Babbo Natale non esiste? E perché mai un bambino non dovrebbe credere nei mostri sotto il letto o dentro l’armadio ma a Babbo Natale si…ma soprattutto come dovrebbero comportarsi i genitori in questa delicata fase della crescita?
Per molti bambini, Babbo Natale è molto più di un semplice personaggio immaginario: rappresenta una narrazione che nutre la fantasia e stimola la creatività. Secondo la psicologia cognitiva, il periodo della vita in cui i bambini credono a Babbo Natale coincide con lo sviluppo del pensiero magico, una fase naturale in cui realtà e immaginazione si fondono. Pensiero che è fondamentale per la crescita emotiva e cognitiva, e che consente ai bambini di esplorare il mondo con curiosità e stupore.
Con l’età, i bambini sviluppano il pensiero critico e iniziano a mettere in discussione quello che non sembra coerente con la realtà. Questo processo, noto come teoria della mente, permette loro di comprendere che gli altri possono avere credenze diverse o che alcune narrazioni potrebbero non essere letteralmente vere. La scoperta che Babbo Natale non esiste può essere vista come una tappa naturale di crescita, un momento in cui il bambino rielabora le sue credenze per adattarle a una nuova comprensione del mondo.
Ma è meglio intervenire o lasciare che lo scoprano da soli?
Un dubbio comune tra i genitori è se sia meglio spiegare attivamente la verità o lasciare che il bambino arrivi da solo alla scoperta. Entrambe le opzioni hanno pro e contro:
Lasciare che lo scoprano da soli permette al bambino di sviluppare il proprio pensiero critico e di vivere il passaggio come una conquista personale. Tuttavia, questo approccio potrebbe generare delusione o confusione se non supportato da un dialogo aperto.
Spiegare attivamente la verità offre l’opportunità di affrontare il tema in modo empatico, aiutando il bambino a rielaborare il significato di Babbo Natale come simbolo di generosità e spirito natalizio, piuttosto che come figura letterale.
In entrambi i casi bisognerà gestire le emozioni.
Scoprire che Babbo Natale non esiste può suscitare infatti emozioni contrastanti come la delusione, la tristezza, ma anche la curiosità e senso di crescita. È importante che i genitori accolgano i sentimenti del bambino, spiegando che queste emozioni sono normali e condivise da tutti. Un approccio utile, basato sulla terapia cognitivo-comportamentale, è quello di aiutare il bambino a riformulare la scoperta in chiave positiva. Per esempio:
Riconoscere la magia del passato: “È stato bello credere in Babbo Natale e vivere tutta quella magia. Ora che sei più grande, puoi essere parte di quella magia per gli altri.”
Concentrarsi sui valori: “Babbo Natale è da sempre un simbolo di generosità e condivisione. Anche se sai che non è reale, questi valori rimangono importanti e possiamo continuare a viverli insieme ogni giorno.”
Il passaggio dalla fantasia alla realtà è una parte naturale della crescita di ogni bambino. Con un supporto adeguato, i genitori possono trasformare la scoperta della verità su Babbo Natale in un’opportunità per rafforzare il legame con i propri figli e per promuovere una visione più matura delle tradizioni festive. La magia del Natale, dopotutto, non è racchiusa solo in un personaggio immaginario, ma nella capacità di condividere momenti speciali con chi amiamo. Che si tratti di preparare insieme l’albero, di cucinare dolci tradizionali o di scambiarsi regali fatti con il cuore, il Natale è un’occasione per vivere e creare ricordi che durano nel tempo. Anche senza Babbo Natale, il senso di stupore e di connessione che caratterizza queste festività può continuare a nutrire il legame familiare e a rendere il periodo natalizio un momento indimenticabile per grandi e piccini.
Michaela Fantoni